Credito cooperativo, lunedì 2 marzo sciopero e sit-in a Udine

Anche i 1.450 dipendenti del credito cooperativo scendono in piazza per difendere il loro contratto nazionale e i loro integrativi nazionale, disdettati dalle Bcc. Nell’ambito dello sciopero nazionale proclamato contro il recesso unilaterale deciso dalla parte datoriale, lunedì 2 marzo è si terrà un presidio di protesta a Udine, sotto la sede della federazione regionale Bcc, in via Giovanni Paolo II, nella zona del Terminal Nord. Il concentramento è fissato per le 10, alle 10.30 l’avvio del sit-in, che si concluderà alle 12.30.
«In maniera analoga all’Abi, anche le Bcc cercano di sfruttare a pieno la situazione contingente per l’ennesimo attacco alle condizioni di lavoro, ai diritti e ai salari, sebbene le criticità del settore, come rilevato recentemente dalla stessa Banca d’Italia, non sono certo da rilevare nel costo del lavoro», dichiarano Elisabetta Faidutti e Alessandra Panico per le segreterie regionali della Fisac-Cgil e della Fabi.
Se nella nostra regione Bcc e sindacati hanno concordato una clausola di salvaguardia che prolunga di nove mesi la durata dell’integrativo regionale rispetto al termine del 1° aprile, Cgil e Fabi ribadiscono con forza le motivazioni dello sciopero: «Una protesta – spiegano ancora Faidutti e Panico – che punta anche a rivendicare una politica creditizia più efficace, attenta all’economia dei territori di cui le Bcc sono espressione e capace di sostenere la ripresa dell’economia locale. Questo anche alla luce dell’importanza che rivestono le Bcc sul territorio  regionale, non solo per i 1.450 posti di lavoro, ma anche per la capillarità della presenza e dei servizi offerti dalla 15 associate», concludono le due sindacaliste, richiamando la controparte «a una maggiore rispondenza fra la mission del credito cooperativo e le azioni che vengono messe in campo».