Contratti, tutele e infrastrutture: il 24 e il 26 luglio si fermano i trasporti
Quattro ore di blocco totale dei trasporti e della logistica, senza
distinzione di comparto, dalla logistica alle autostrade, dal ferro
alla rotaia, dal trasporto pubblico locale alle ferrovie, dagli
aeroporti al comparto marittimo. Lo sciopero generale proclamato dai
sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil per il 24 luglio (con coda
il 26 luglio per il trasporto aereo) sarà una mobilitazione storica,
coinvolgendo tutti i settori del variegato universo dei trasporti.
Molto vasta, di conseguenza, la platea dei lavoratori interessati,
che in Friuli Venezia Giulia sono circa 17mila (altre 10mila
nell’autotrasporto e nella logistica, 1.800 nelle ferrovie e
altrettanti nel Tpl, 2mila nel comparto portuale, circa 1.500 tra
strade, autostrade, aeroporti e impianti a fune).
distinzione di comparto, dalla logistica alle autostrade, dal ferro
alla rotaia, dal trasporto pubblico locale alle ferrovie, dagli
aeroporti al comparto marittimo. Lo sciopero generale proclamato dai
sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil per il 24 luglio (con coda
il 26 luglio per il trasporto aereo) sarà una mobilitazione storica,
coinvolgendo tutti i settori del variegato universo dei trasporti.
Molto vasta, di conseguenza, la platea dei lavoratori interessati,
che in Friuli Venezia Giulia sono circa 17mila (altre 10mila
nell’autotrasporto e nella logistica, 1.800 nelle ferrovie e
altrettanti nel Tpl, 2mila nel comparto portuale, circa 1.500 tra
strade, autostrade, aeroporti e impianti a fune).
Al centro della
protesta, che in regione sarà preceduta da un attivo unitario in
programma martedì 23 luglio, con inizio alle 9.30, nel salone della
Cgil di Udine (lavori aperti alla stampa), non soltanto le vertenze
sui rinnovi dei contratti, a partire da quelli della mobilità, Tpl e
attività ferroviarie, scaduti nel 2017, e del comparto portuale,
scaduto nel 2018, e le grandi battaglie sindacali come la tutela dei
lavoratori impegnati negli appalti ferroviari, le cause dei drivers e
degli addetti al facchinaggio, la sicurezza sul lavoro, il contrasto
alla concorrenza scorretta e al dumping contrattuale nell’ambito
della logistica. Anche in Friuli Venezia Giulia, come a livello
nazionale, Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti mettono sul tavolo, e
in primissimo piano, la questione infrastrutture. Non a caso lo
slogan dello sciopero è «Rimettiamo in moto il Paese», con
l’obiettivo di riavviare immediatamente un confronto con il governo
e le imprese sulle infrastrutture e l’intermodalità, considerate
dai sindacati come in principale volano per il rilancio del Paese.
Un messaggio che le categorie, con i segretari Valentino Lorelli
(Filt-Cgil), Lilli Bigon (Fit-Cisl) e Michele Cipriani (Uiltrasporti)
declinano e rilanciano anche a livello regionale: «Alla Giunta
Fedriga – dichiarano – chiediamo una politica delle
infrastrutture che metta in rete i porti, gli interporti, le zone
industriali, connettendole in modo più efficace alla rete
ferroviaria, alle autostrade, all’aeroporto. Gli interventi
prioritari per realizzare questo obiettivo sono il potenziamento
della ferrovia nelle tratte Trieste-Monfalcone e Cervignano-Udine,
l’aumento della capacità delle altre principali linee, il
miglioramento dei collegamenti passeggeri con l’aeroporto di
Ronchi, con il resto del paese e internazionali, il completamento
rapido della terza corsia A4». Ma le infrastrutture non sono l’unico
capitolo del dossier che i sindacati di categoria sottopongono alla
giunta. In agenda ci sono anche la chiusura della gara per il
servizio di Tpl, «per poter procedere in tempi rapidi alla
sottoscrizione del contratto di servizio, l’affidamento del
trasporto regionale su ferro, finalizzato anche al rinnovo della
flotta dei treni e agli investimenti infrastrutturali», la
«valorizzazione del ruolo strategico di Fvg Strade e Promoturismo».
Queste le richieste che i sindacati porteranno anche in piazza nel
corso del presidio indetto a Trieste per mercoledì 24 luglio, dalle
10 alle 12, in piazza dell’Unità.
protesta, che in regione sarà preceduta da un attivo unitario in
programma martedì 23 luglio, con inizio alle 9.30, nel salone della
Cgil di Udine (lavori aperti alla stampa), non soltanto le vertenze
sui rinnovi dei contratti, a partire da quelli della mobilità, Tpl e
attività ferroviarie, scaduti nel 2017, e del comparto portuale,
scaduto nel 2018, e le grandi battaglie sindacali come la tutela dei
lavoratori impegnati negli appalti ferroviari, le cause dei drivers e
degli addetti al facchinaggio, la sicurezza sul lavoro, il contrasto
alla concorrenza scorretta e al dumping contrattuale nell’ambito
della logistica. Anche in Friuli Venezia Giulia, come a livello
nazionale, Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti mettono sul tavolo, e
in primissimo piano, la questione infrastrutture. Non a caso lo
slogan dello sciopero è «Rimettiamo in moto il Paese», con
l’obiettivo di riavviare immediatamente un confronto con il governo
e le imprese sulle infrastrutture e l’intermodalità, considerate
dai sindacati come in principale volano per il rilancio del Paese.
Un messaggio che le categorie, con i segretari Valentino Lorelli
(Filt-Cgil), Lilli Bigon (Fit-Cisl) e Michele Cipriani (Uiltrasporti)
declinano e rilanciano anche a livello regionale: «Alla Giunta
Fedriga – dichiarano – chiediamo una politica delle
infrastrutture che metta in rete i porti, gli interporti, le zone
industriali, connettendole in modo più efficace alla rete
ferroviaria, alle autostrade, all’aeroporto. Gli interventi
prioritari per realizzare questo obiettivo sono il potenziamento
della ferrovia nelle tratte Trieste-Monfalcone e Cervignano-Udine,
l’aumento della capacità delle altre principali linee, il
miglioramento dei collegamenti passeggeri con l’aeroporto di
Ronchi, con il resto del paese e internazionali, il completamento
rapido della terza corsia A4». Ma le infrastrutture non sono l’unico
capitolo del dossier che i sindacati di categoria sottopongono alla
giunta. In agenda ci sono anche la chiusura della gara per il
servizio di Tpl, «per poter procedere in tempi rapidi alla
sottoscrizione del contratto di servizio, l’affidamento del
trasporto regionale su ferro, finalizzato anche al rinnovo della
flotta dei treni e agli investimenti infrastrutturali», la
«valorizzazione del ruolo strategico di Fvg Strade e Promoturismo».
Queste le richieste che i sindacati porteranno anche in piazza nel
corso del presidio indetto a Trieste per mercoledì 24 luglio, dalle
10 alle 12, in piazza dell’Unità.