Commercio, la Giunta regionale si sottrae al confronto

Giunta regionale sotto accusa sul nodo delle aperture festive degli esercizi commerciali. Ad attaccarla è la Cgil , con il segretario generale Franco Belci e con Susanna Pellegrini, segretaria della Filcams, la categoria che rappresenta i lavoratori della distribuzione e del terziario.
«Su questo tema la politica è assente perché non sa come gestire la situazione che si è venuta a creare dopo le sentenze del Tar, incapace di formulare proposte che stiano in piedi. Ma le istituzioni, evidentemente, hanno più a cuore i soggetti della grande distribuzione che il confronto con i lavoratori». Questa l’accusa lanciata da Belci, in occasione della tavola rotonda dal titolo “La festa non si vende”, tenutasi questa mattina a Trieste. Ad alimentare le critiche nei confronti della Giunta anche la mancata partecipazione dell’assessore Brandi al dibattito, che ha visto invece gli interventi dei consiglieri regionali Angela Rosolen e Pietro Colussi.
Quanto alla legge, la Cgil ha ribadito l’esigenza di mantenere l’attuale limite di 29 aperture festive: «Le aperture – ha detto Susanna Pellegrini –  devono continuare ad essere regolamentate, perché una flessibilità estrema finirebbe per peggiorare ulteriormente le condizioni di lavoro in un settore dove i tassi di precarietà e di contratti atipici sono già altissimi. Quello della Cgil – ha aggiunto la Pellegrini – non è un no ideologico, ma motivato. Siamo pronti al confronto e aspettiamo che la Giunta ci convochi: ma dell’eventualità di modificare la legge, finora, abbiamo sentito parlare solo attraverso la stampa». La Cgil , quindi, ribadisce la necessità di un confronto a tutto campo. «Se si vogliono toccare le regole sulle aperture – ha chiarito Belci – deve essere rivisto l’intero impianto della legge, aprendo la discussione con le categorie». Quello delle 29 domeniche, in ogni caso, resta un tetto «accettabile», come ha dichiarato il segretario nazionale della Filcams Franco Martini. «La nostra preoccupazione deriva dalle deroghe a questo limite, che hanno inevitabili ricadute sulle condizioni di lavoro». Non a caso, infatti, quello del lavoro festivo è uno dei grandi nodi della trattativa sul rinnovo del contratto nazionale di categoria. Trattativa culminata nell’accordo separato firmato da Cisl e Uil con Confcommercio.
Ma la deregulation delle aperture, per la Cgil , non risponde neppure alle esigenze del settore e dei cittadini. Analogo giudizio anche da parte del presidente di Federconsumatori Fvg Edo Billa: «La concorrenza della Slovenia non si batte con le aperture festive, ma con i prezzi e la qualità dei prodotti».