Come uscire dalla crisi: le proposte di Cgil-Cisl-Uil Fvg

Nuove strategie per uscire dalla crisi: «Ammortizzatori sociali e incentivi alle assunzioni dei disoccupati, ma anche infrastrutture, sostegno all’innovazione, sconti fiscali per le imprese virtuose. Ancora: una grande campagna di rilancio della produttività e della qualità del lavoro, nonché della crescita dimensionale e manageriale del tessuto imprenditoriale». Suggerimenti che Cgil, Cils e Uil del Friuli Vg hanno raccolto in un documento, inviato ieri al presidente della Regione, Renzo Tondo. La prima mossa, però, passa per la rivisitare il Protocollo sulla concertazione firmato nel 2004, snellendone le procedure.
Il documento. Il documento evidenzia come la crisi «abbia doppiamente colpito la nostra regione, dal momento che già prima della recessione internazionale il nostro sistema produttivo denunciava sintomi di una crisi strutturale di trasformazione. È anche per questa ragione che i timidi segnali di ripresa a livello globale stentano ad attecchire in Friuli Venezia Giulia. La risposta a questa situazione, che ha falcidiato negli ultimi due anni migliaia di posti di lavoro, deve essere di lungo periodo. I provvedimenti assunti dalla Regione (ammortizzatori sociali e sostegno all’accesso al credito per le imprese), pur condivisi dalle organizzazioni sindacali, non sono stati assolutamente sufficienti a rilanciare l’economia. È quindi giunto il momento, per Cgil, Cisl e Uil, di mettere in campo un’analisi strategica e misure di incentivazione più robuste per la nostra economia».
Le proposte.
Si comincia dalla «conferma dei provvedimenti straordinari, ma puntando soprattutto sugli investimenti. Servono incentivi alle assunzioni dei disoccupati, ma anche infrastrutture, sostegno all’innovazione, incentivi e sconti fiscali per le imprese virtuose. Inoltre, una grande campagna di rilancio della produttività e della qualità del lavoro, nonché della crescita dimensionale e manageriale del tessuto imprenditoriale. Solo così le nostre aziende, secondo Cgil, Cisl e Uil, potranno competere sui mercati internazionali e agganciare la ripresa economica.
Produttività e salari. «Rilancio della produttività – spiegano i sindacati – significa anche incremento dei salari, e quindi dei consumi interni, il che fa bene alla ripresa. Un concetto, quello di “più salario per più produttività ed efficienza”, che per il sindacato si deve applicare anche al settore pubblico, dove al rinnovo del contratto del comparto, bloccato da troppo tempo, si deve accompagnare una vera riforma della pubblica amministrazione regionale. Una riforma per la quale il sindacato confederale si sta battendo da molti anni, senza ricevere risposte adeguate dalle istituzioni.
Concertazione. Cgil, Cisl e Uil chiedono al presidente Tondo di organizzare “tavoli di concertazione” su 12 punti e cioè Le politiche settoriali e territoriali di sviluppo e di governo dell’economia; il sistema delle infrastrutture; mercato del lavoro, occupazione, sicurezza e formazione; sanità e sociale; organizzazione delle società regionali; autonomie locali; istruzione e cultura; immigrazione e frontalierato; ambiente ed energia; tariffe e canoni, il comparto unico e politiche della casa e degli appalti. (dal Messaggero Veneto, Regione – di Renato D’Argenio)


IL TESTO INTEGRALE DEL DOCUMENTO