Caro bollette, anche le public utility facciano la loro parte

«La gravissima crisi energetica che stiamo attraversando deve essere superata grazie a interventi tampone che, a tutti i livelli decisionali, contribuiscano ad alleggerire il peso insostenibile delle bollette su cittadini, imprese ed enti locali, riducendo il costo delle bollette e prevedendo una moratoria sui distacchi. Ognuno deve fare la sua parte, non ultime le utility, che in quanto aziende pubbliche devono porsi per prime il dovere di comportamenti improntati alla responsabilità sociale delle imprese. Parte degli utili accumulati deve essere investita a tal fine, così come questa crisi deve essere l’occasione per un nuovo piano energetico nazionale e regionale, nel segno della sostenibilità, e per rivedere, in modo strutturale e non una-tantum, meccanismi penalizzanti come quelli sugli oneri di sistema». E’ quanto dichiara Rossana Giacaz, della segreteria regionale Cgil, intervenuta oggi in II Commissione all’audizione sul caro bollette, senza nascondere il suo scetticismo per alcune delle posizioni espresse nel corso del dibattito: «E’ a dir poco sorprendente – dichiara – sentire chi con la mano sinistra punta l’indice contro la causa ambientalista, giungendo a ironizzare sugli allarmi degli scienziati, mentre con la destra è pronta a incassare le risorse del Pnrr, che fa della sostenibilità uno degli obiettivi cardine per le politiche di rilancio. Quello di cui ha bisogno il Paese – conclude Giacaz – non sono crociate anacronistiche, ma un piano energetico realistico e sostenibile, attento a non bruciare definitivamente la più importante delle risorse a nostra disposizione, quella dell’ambiente».