Banche, si aggrava l’emorragia. Allarme per Unicredit

Quattrocento posti di lavoro persi nel 2012, che hanno portato il totale dei dipendenti sotto quota 7mila. Ma il timore è che l’emorragia, proseguita nel 2013 anche per effetto di vertenze come Hypo Bank, possa aggravarsi. A lanciare l’ennesimo allarme è la Fisac, il sindacato Cgil del credito e delle assicurazioni, che ha appena tenuto il suo congresso regionale rinnovando il mandato al segretario uscente Mattia Grion. «Un congresso – spiega Grion – arrivato in un momento cruciale anche per la nostra categoria, alle prese con la difficile vertenza sul rinnovo del contratto Abi ma impegnata anche a fronteggiare le politiche portate avanti dai grandi gruppi nazionali, ultimo dei quali Unicredit, che ha appena annunciato un piano da 5.700 tagli».
Se sul fronte Unicredit la Fisac attende le cifre per quantificare l’impatto del piano a livello regionale, Grion condanna fermamente «la stridente contraddittorietà di una politica dove pesanti tagli sul lavoro vanno di pari passo con i superstipendi dei manager e i dividendi agli azionisti».
Tra le vertenze aperte anche la trattativa regionale sul rinnovo dell’integrativo Bcc, che ha visto la proclamazione di due giornate di sciopero da partedei sindacati. «Dopo la seconda giornata di protesta di lunedì prossimo (17 marzo, ndr) – spiega Grion – ci attendiamo che la federazione prenda atto della mobilitazione in corso e convochi i sindacati, ripartendo da una posizione più costruttiva rispetto a quella assunta finora».