Assestamento di bilancio, ignorato il welfare

Nelle misure di assestamento di bilancio deliberate dalla Giunta regionale si registra una grande assenza: quella del welfare. Come dimostrano gli stessi dati della Regione, la spesa sanitaria è diminuita quest’anno dello 0,4% rispetto al 2010 e il saldo delle assunzioni in sanità registra, a sua volta, nei primi 3 mesi dell’anno, 105 unità in meno, che si aggiungono alle 484 in meno dell’anno scorso: complessivamente, l’organico degli infermieri si è ridotto del 10%. I cittadini si sono già accorti quale riflesso tutto ciò abbia sull’efficacia dei servizi e sulle liste d’attesa: quando il pubblico non riesce a dare risposte, sono costretti a ricorrere al privato con un aggravio di spesa. 
I dati Istat di gennaio attestano inoltre che il 7,8% della famiglie della regione vive sotto la soglia di povertà relativa, che ci sono circa 400 mila anziani di cui il 30% vive al di sotto di quella soglia e che il 17% non è autosufficiente. A fronte di tutto ciò, negli ultimi 3 anni sono stati tagliati complessivamente del 76% i fondi per le politiche sociali.

Sono situazioni che non si risolvono con gli interventi una-tantum  sulle pensioni al minimo, ma col sostegno al reddito: la non autosufficienza o la retta per le case di riposo non costituiscono infatti soltanto un problema per l’anziano, ma un peso economico spesso insopportabile per le famiglie. Chiediamo dunque che con le entrate straordinarie venga recuperato quello 0,4% che manca all’appello della spesa sanitaria e che altrettanto venga complessivamente destinato a nuove assunzioni di infermieri, a un finanziamento del Fondo per la non autosufficienza e all’abbattimento delle rette per le case di riposo.

Franco Belci, segretario generale Cgil FVG