A Roma per l’articolo 18. Dal Fvg pronti oltre 40 pullmann

«A Roma per difendere la dignità del lavoro con convinzione e con forza. Certi che cancellare una tutela come l’articolo 18 è un passo indietro per tutto il mondo del lavoro». Il segretario generale della Cgil Fvg Franco Belci sintetizza così le ragioni della manifestazione nazionale sul lavoro che si terrà a Roma sabato. Un grande impegno organizzativo, quello affrontato dalla Cgil, che prevede l’arrivo a Roma di 2.300 pullman e 7 treni speciali, oltre ai tanti manifestanti che raggiungeranno autonomaente la capitale per unirsi ai due cortei che conluiranno in piazza Sn Giovanni, sede del comizio finale di Susanna Camusso.
TREMILA. A livello regionale sono già stati prenotati ed esauriti oltre 40 pullman, cui se ne dovrebbero aggiungere altri tra oggi e domani, per arrivare vicini alle 50 corriere. Considerando quelli che viaggeranno in treno o con mezzi propri, saranno circa 3mila i manifestanti che arriveranno a Roma e che sfileranno nel corteo in partenza da piazza della Repubblica, nei pressi della stazione Termini. Una partecipazione imponente, seconda soltanto a quella che si registrò in occasione della storica manifestazione del 23 marzo 2002 in difesa dell’articolo 18, quando Circo Massimo e dintorni furono invasi da una folla stimata in almeno 2 milioni di persone. Per sabato le stime partono da un minimo di 120mila partecipanti già certi in base al numero di corriere e mezzi in arrivo, calcolo che però non tiene conto di chi viaggerà in autonomia, soprattutto dal Lazio e dalle regioni più vicine, e dei tanti manifestanti attesi da Roma e dintorni.
LE RAGIONI. «Sappiamo che siamo lontanissimi dalle condizioni che portarono alla partecipazione irripetibile del 2002 – dichiara Belci – ma dietro c’è sempre l’articolo 18, non solo in quanto tale ma anche come principio giuridico e simbolo della dignità del lavoro. Non so quanti saremo in piazza San Giovanni, ma so che ci sono decine di migliaia di persone pronte ad affrontare la fatica e il sacrificio di due notti di viaggio perché anche oggi si riconoscono nelle posizioni e nei valori difesi dalla Cgil».
FINANZIARIA BOCCIATA. La manifestazione non sarà soltanto la risposta al jobs act, ma anche a una legge finanziaria, quella varata dal Governo, che trova profondamente critica la Cgil. «Dalla promessa di tutele crescenti per i neoassunti – spiega ancora Belci – ci troviamo con il tentativo di abrogare l’articolo 18, lo stesso operato dodici anni fa da Berlusconi. Ma anche la finanziaria è zeppa di impegni non mantenuti. Renzi aveva promesso lo sblocco dei contratti pubblici, una politica per la famiglia, nuovi posti negli asili nido. Invece i contratti pubblici sono fermi e al posto degli asili sono spuntati dal cilindro 80 euro di bonus bebè, anche per i genitori ricchi. Quanto ai pensionati, niente estensione del bonus fiscale di 80 euro, ma solo l’ulteriore beffa delle pensioni pagate dieci giorni più tardi. Tante bugie, insomma, e tanti tagli, a partire dai 4 miliardi sottratti alle Regioni che avranno conseguenze pesantissime su lavoratori e welfare. Crediamo che da un Governo, specie di centrosinistra, i lavoratori e il Paese si attendano altri tipi di scelte e di risposte».