Referendum, Visentini offende chi ha votato

Annunciando l’esito del referendum sull’accordo relativo alle regole della contrattazione, sottoscritto senza il più grande Sindacato italiano, abbiamo evitato polemiche con le altre Organizzazioni. Ci rammarichiamo perciò per quella, gratuita, del Segretario generale della Uil regionale. Il referendum non è stato fatto “contro” qualcuno, ma “per” verificare, in assenza di accordo unitario e a fronte della mancata disponibilità di Cisl e Uil alla consultazione, la volontà dei lavoratori, determinante soprattutto quando non c’è accordo tra le centrali confederali. In quanto ai numeri, voglio ricordare che hanno votato 50.000 lavoratori (dei quali 45.000 hanno bocciato l’accordo) a fronte dei 79.000 del referendum unitario sul welfare del 2007, risultato che allora – e giustamente – giudicammo eccezionale. Ognuno può fare i propri conti. In ogni caso è inaccettabile definire “una mistificazione” un percorso democratico certificato: prima che alla Cgil, è un’offesa ai lavoratori che vi hanno partecipato. E le offese non favoriscono certo i rapporti unitari.
Franco Belci