Inaccettabile morire sul lavoro a 18 anni. Serve un’esame di coscienza da parte di tutti
«L’età del ragazzo, e il fatto che si trattasse di uno studente, rende ancora più difficile e doloroso commentare questa ennesima morte sul lavoro, che arriva tra l’altro solo ventiquattr’ore dopo un altro grave incidente, sempre in provincia di Udine e sempre a danno di un giovane». Villiam Pezzetta, segretario generale Cgil Fvg, reagisce così alla notizia dell’infortunio verificatosi oggi alla Burimec di Lauzacco, in provincia di Udine, in cui ha perso la vita un ragazzo di 18 anni, Lorenzo Parelli, in azienda perché coinvolto in un progetto scuola-lavoro. «Prima di lanciare allarmi, di dire l’ennesimo basta destinato purtroppo a essere cancellato dal prossimo infortunio, di attendere che le indagini facciano luce sulle cause di questa inaccettabile tragedia, il nostro pensiero – commenta Pezzetta – va all’immenso dolore della famiglia di questo ragazzo, morto sul lavoro prima ancora di diventare un lavoratore. E’ difficile, impossibile trovare le parole: speriamo solo che davanti alla morte in fabbrica di uno studente diciottenne, tutti, nessuno escluso, imprese, organizzazioni di categoria, sindacato, enti di vigilanza, istituzioni, si facciano un esame di coscienza e riflettano, ogni giorno, se stanno facendo davvero tutto il possibile per evitare che questa strage continui e per garantire la sicurezza e l’incolumità di chi lavora».